08.05.2024
La sedazione palliativa profonda è un atto medico che ha come obiettivo la riduzione, fino al suo annullamento, della coscienza di un paziente in caso di patologia fisica in stadio terminale, a fronte di un sintomo refrattario fisico che non possa essere trattato in altro modo.
Questo trattamento ha quindi lo scopo di placare il dolore fisico, ormai intrattabile, riducendo la coscienza della persona che la richiede fino al suo annullamento. Di fatto, dunque, la sedazione profonda non accelera il decesso di una persona, la cui morte avviene in modo fisiologico, ma serve a evitare che, nella fase finale della vita, il malato percepisca dolore.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 2 della legge 219/2017, “in presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari, il medico può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in associazione con la terapia del dolore, con il consenso del paziente”.
Possono quindi farvi ricorso:
La sedazione profonda e continua può essere praticata in ospedale o in case di cura che offrono questo servizio, ma anche in casa con l’aiuto di un’equipe medica. La riduzione intenzionale di vigilanza si raggiunge tramite la somministrazione di un farmaco sedativo (solitamente rientra tra queste categorie: barbiturici, oppioidi, antipsicotici, ecc…) per infusione continua. Questa terapia farmacologica porta alla perdita di coscienza dell’assistito e può durare da pochi minuti ad alcuni giorni, ma in alcuni casi può perdurare anche per settimane o mesi, in base alla prognosi e all’evoluzione del processo di morte del paziente.
Con il termine eutanasia, invece, si intende un atto che induce e provoca attivamente la morte del paziente che, soddisfacendo determinati requisiti, ne faccia richiesta. L’atto eutanasico avviene attraverso la somministrazione da parte del personale sanitario del farmaco letale che porta alla cessazione delle funzioni vitali. A differenza della sedazione palliativa continua e profonda, l’eutanasia costituisce un reato in Italia ed è infatti vietata e punita dall’art. 579 del codice penale (“Omicidio del consenziente”).
Per saperne di più puoi leggere l’articolo che spiega in modo approfondito che cos’è l’eutanasia.
La sedazione palliativa profonda non è una morte medicalmente assistita come lo sono l’eutanasia e il suicidio assistito (che, tra l’altro, vengono spesso confuse tra loro ma presentano numerose differenze, che spieghiamo in questo approfondimento), ma è una pratica medica che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della fase terminale della vita per quelle persone affette da malattie in stadio avanzato, i cui sintomi non sono altrimenti trattabili. Infatti, la sedazione profonda e continua non determina essa stessa né accelera l’evento morte, che invece sopraggiunge in modo naturale.