17.02.2015

Emma Bonino: “Nessuno mi ha risposto sul fine vita”

Emma Bonino: “Nessuno mi ha risposto sul fine vita”

Emma Bonino: “Ho chiesto a tutti di legiferare sul fine vita. Nessuno mi ha risposto”. Riportiamo di seguito la parte finale dell’intervista pubblicata su la Repubblica dalla storica leader radicale.

Tra gli scaffali dei libri ci sono due fotografie di Emma Bonino con Marco Pannella. Si abbracciano e ridono. Una, in bianconero, è del 1977, l’età dell’entusiasmo e delle battaglie vinte o che si stavano per vincere. L’altra è del 1999, l’anno del 9 per cento alla Lista Bonino, il più grande successo dei radicali. Dice Emma: «Ho avuto il privilegio di avere due famiglie straordinarie, ognuna a modo suo. I miei genitori. Mia sorella Domenica, mio fratello Giovanni, mia cognata e i miei tre nipoti con relative famiglie e pronipoti. E la casa dei radicali. Con Marco il rapporto è sempre stato bellissimo e complesso. Lui è francofono e latinista, io anglosassone, a lui basta uno slogan, io voglio capire titoli e sottotitoli, io sono ordinata e precisa come la mia scrivania, lui è la sua scrivania, è come mangia o non mangia, ma Marco è senza dubbio un tagliando assicurativo contro la mediocrità. Quando ho detto che avevo un tumore ha risposto: "Ah, io ne ho due"».

Le domandiamo quanti incoraggiamenti ha ricevuto dai colleghi della politica. «Moltissimi sms, molte telefonate. Ho risposto a tutti: grazie, ora vedete di trovare il modo di fare una legge per il fine vita che ci eviti l’umiliazione di andare in Svizzera per poter vivere liberi fino alla fine, che è lo slogan della campagna dell’Associazione Luca Coscioni. Proprio così, dal corpo dei malati al cuore della politica. Beh, nessuna replica, come se li avessi sterminati tutti con una Colt 45 o con il Ddt».

Per leggere l’intervista integrale, clicca qui.

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