
05.06.2019
In attesa di una dichiarazione ufficiale da parte dell’Associazione Luca Coscioni che sta seguendo la vicenda insieme ai contatti olandesi, pubblichiamo a seguire le parole di Marco Cappato, promotore della campagna Eutanasia Legale, via Twitter.
In questa intervista rilasciata a, dicembre 2018 spiega lei stessa che le era stata rifiutata l’eutanasia
Noa è stata ricoverata in tutti gli ospedali possibili. Addirittura per nutrirla forzatamente le è stato indotto un coma farmacologicohttps://t.co/pnjKy0SNHg— Marco Cappato (@marcocappato) June 5, 2019
“la domanda è stata rifiutata perché sono troppo giovane e avrei dovuto prima affrontare un percorso di recupero dal trauma psichico fino ad almeno 21 anni’.” Queste le parole di #Noa, pubblicate sui giornali olandesi, ma ignorate per malafede o sciatteria dai media italiani.
— Marco Cappato (@marcocappato) June 5, 2019
Morire smettendo di mangiare e di bere è “legale” (nel senso che NON lo si può impedire con la forza pubblica) in quasi tutto il mondo, anche in Italia. (promemoria per quelli: “Olanda Stato canaglia”).
— Marco Cappato (@marcocappato) June 5, 2019
Al di là di questa triste vicenda, le segnalazioni di eutanasia di minorenni tra i 12 e i 18 anni sono rarissime: nel periodo 2002-2014 le commissioni hanno esaminato 5 casi, di cui 4 minorenni di 17 anni e uno di 12. In tutti i casi la famiglia ha capito e rispettato la volontà del paziente.