14.07.2016
Continua, dal 4 febbraio, la discussione sul testamento biologico in Commissione Affari Sociali della Camera. Per un buon risultato del dibattito sarà determinante conquistare un’adeguata informazione dei cittadini sull’iter parlamentare. Per questo Matteo Mainardi, coordinatore della campagna Eutanasia Legale, fornisce puntuale sintesi di ciascuna riunione.
Nelle sedute dei giorni scorsi hanno preso la parola Murer (Pd eletta nella circoscrizione Veneto 2), Mantero (M5S eletto in Liguria), Nicchi (SI-SEL
Vendendo agli interventi, Murer ha evidenziato positivamente il superamento del clima di forte contrapposizione su questo tema, trovandolo un utile contributo alla definizione di un diritto “mite” così come delineato dalla relatrice Lenzi (PD eletta in Emilia-Romagna) nella prima seduta. Crede sia necessaria la vincolatività delle DAT, la cui stesura non è obbligatoria, e su cui non vede opportunità di prevedere forme di scadenza.
Dello stesso parere Mantero, che segnala come la facoltà di interrompere i trattamenti sanitari, oltre che assicurare la libertà di scelta, può determinare come conseguenza un maggiore ricorso a tali trattamenti, scongiurando il rischio di un rifiuto a priori motivato dal timore dell’irreversibilità della scelta adottata. Ricorda anche come gli esperti sentiti in audizione abbiano chiarito la natura di trattamenti sanitari dell’idratazione e nutrizione artificiale. Conclude evidenziando come, se non si riconoscesse la natura vincolante delle DAT, l’intervento normativo sarebbe privo di scopo.
Anche Nicchi elenca i suoi principi imprescindibili per le DAT: vincolatività, riconoscimento di forme flessibili di dichiarazione, possibilità di rinunciare a idratazione e nutrizione artificiali, tutela penale del medico e centralità della figura del fiduciario.
Solo Calabrò interviene fuori dal coro dicendo che, secondo lui e contro il parere degli esperti auditi, idratazione e nutrizione non sono trattamenti sanitari, quindi non sono rinunciabili. A lui consigliamo di andarsi a risentire gli interventi di D’Avack, presidente del Comitato nazionale di bioetica, Sandri, consigliere della Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo, Donatelli, professore ordinario di Filosofia Morale a La Sapienza – Università di Roma, e Scassola, vicepresidente nazionale Ordine dei Medici.
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